Nel vasto universo dei disturbi comportamentali, il fenomeno Hikikomori è uno dei più intriganti e meno compresi. Originario del Giappone negli anni ’90, si tratta di un ritiro sociale radicale che coinvolge principalmente giovani maschi tra i 15 e i 30 anni. In questo articolo, esploreremo le origini di questo fenomeno, il profilo tipico degli Hikikomori, le cause profonde della loro reclusione volontaria, gli impatti sulla vita quotidiana e infine, esamineremo le strategie per uscire da quest’isolamento.
Capire il fenomeno Hikikomori: definizione e origini
Definizione di Hikikomori
L’hikikomori è un disturbo comportamentale caratterizzato da un ritiro sociale estremo. Il termine deriva dal giapponese ed è traducibile come “stare in disparte” o “vivere chiusi dentro”. La definizione ufficiale del governo giapponese include tutti coloro che restano isolati nelle proprie case per almeno sei mesi. Si stima che in Giappone ci siano circa un milione e mezzo di hikikomori.
Origini del fenomeno
Il fenomeno Hikikomori ha avuto origine nel Giappone degli anni ’90, così come riportato dai mediatici locali. Alcuni studi suggeriscono una correlazione con la pressione sociale ed economica del periodo, che avrebbe creato un ambiente di stress eccessivo per i giovani giapponesi.
Concludiamo questa sezione notando come l’hikikomori, sebbene originario del Giappone, sia un fenomeno globalizzato, presente anche in paesi come la Francia.
Il profilo dei reclusi moderni: chi sono gli Hikikomori ?
Caratteristiche degli Hikikomori
Gli hikikomori sono principalmente giovani maschi tra i 15 e i 30 anni. La loro vita è caratterizzata da una reclusione volontaria: passano la maggior parte del tempo nelle loro stanze, spesso al buio, con un vassoio davanti alla porta per i pasti. In casi estremi possono arrivare a utilizzare bottiglie per i propri bisogni personali.
Presenza di Hikikomori in Francia
Anche se meno conosciuto rispetto al Giappone, il fenomeno hikikomori esiste anche in Francia. Tuttavia, la mancanza di dati precisi rende difficile quantificarlo accuratamente. L’Institut Mutualiste Montsouris assieme all’Association Française Hikikomori (AFHIKI) stanno lavorando per aiutare questi adolescenti socialmente emarginati.
Comprendere meglio il profilo degli hikikomori ci permette di individuare le cause profonde che li spingono a tale autoreclusione.
Le cause profonde della reclusione volontaria
Fattori sociali
La pressione sociale, sia in termini di aspettative che di competizione, è spesso citata come uno dei fattori scatenanti per gli hikikomori. Vivendo in una società iperconnessa, ma al tempo stesso alienante, molti giovani possono sentirsi sopraffatti e scegliere la reclusione come via di fuga.
Fattori psicologici
Molti hikikomori soffrono anche di problemi psichiatrici, come ansia o depressione. Questo può rendere ancora più difficile per loro uscire dalla spirale dell’isolamento.
Esaminare il loro stile di vita solitario ci permette di comprendere gli impatti e le conseguenze del loro ritiro sociale.
La vita ai margini: impatti e conseguenze del ritiro su sé stessi
Gli effetti sulla salute mentale e fisica
L’intenso isolamento degli hikikomori ha gravi ripercussioni sulla loro salute mentale e fisica. L’immobilità prolungata può portare a problemi muscolo-scheletrici mentre l’isolamento sociale può causare depressione, ansia e persino pensieri suicidi.
Le conseguenze sociali ed economiche
Dal punto di vista sociale ed economico, la reclusione degli hikikomori rappresenta una perdita significativa di capitale umano per la società. Inoltre, le famiglie coinvolte spesso devono affrontare una notevole pressione emotiva e finanziaria.
Ora che abbiamo esaminato gli impatti negativi della vita da hikikomori, passiamo a discutere delle possibili soluzioni al problema.
Verso una via d’uscita dall’isolamento: strategie e supporto
L’importanza di un intervento precoce
Prima l’intervento, migliori sono le possibilità di aiutare gli hikikomori a uscire dalla loro isolazione. Questo include terapie individuali e di gruppo, così come il sostegno professionale da parte di medici e consulenti specializzati.
Il ruolo dell’AFHIKI e dell’Institut Mutualiste Montsouris
In Francia, l’AFHIKI e l’Institut Mutualiste Montsouris stanno lavorando insieme per fornire risposte concrete al fenomeno hikikomori. La dott.ssa Marie-Jeanne Guedj-Bourdiau, psichiatra e pedopsichiatra, è una specialista riconosciuta nel campo dello studio degli Hikikomori.
Nel panorama dei disturbi comportamentali, l’hikikomori rappresenta una sfida particolarmente complessa data la sua natura multi-causale e i suoi gravi effetti sulla vita individuale e sociale. Trovare strade efficaci per aiutare queste persone a ritrovare una vita equilibrata è un’impresa senza dubbio difficile, ma fondamentale. Sensibilizzare il pubblico su questo fenomeno è il primo passo in questa direzione.