Il corpo umano è un universo complesso e affascinante, ricco di misteri ancora da svelare. Uno tra questi riguarda la nostra percezione del battito cardiaco: perché non sentiamo il nostro cuore battere ? Questo interrogativo apre una finestra su un mondo di domande affascinanti sulla percezione umana e sulla fisiologia.
I meccanismi sottili del cuore
L’azione costante del cuore
Il cuore, organo vitale che funge da pompa per far circolare il sangue e fornire ossigeno al corpo, batte regolarmente, circa 70-76 volte al minuto negli adulti in buona salute. Nonostante questa attività incessante, la maggior parte delle persone non sente i battiti del proprio cuore.
Neuroricevitori e corteccia insulare
Gli studiosi dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) spiegano che il nostro cervello ha dei neuroricevitori che non segnalano le sensazioni interne come il battito cardiaco, permettendo così una concentrazione sui stimoli esterni, essenziali per la sopravvivenza. Questo avviene in parte nella corteccia insulare, che integra i segnali interni e li indirizza verso processi cognitivi ed emotivi.
La localizzazione del cuore
Il cuore è situato all’interno del torace, protetto dalle costole. Questa barriera fisica rende più difficile percepire i suoi movimenti. L’organismo si è inoltre adattato a mascherare le sensazioni interne costanti, dando così maggiore importanza alle informazioni esterne.
Senza perdere il ritmo, tuffiamoci nell’entusiasmante mondo della percezione interna ed esterna.
La percezione interiore ed esteriore
L’impatto sulla coscienza
Roy Salomon, ricercatrice all’EPFL, sottolinea che gli organi interni, come il cuore, sono presenti e attivi prima ancora che la coscienza si sviluppi nell’individuo. Man mano che il cervello si forma, opera per filtrare questi “rumori interni”, consentendo una migliore adattamento e attenzione all’ambiente esterno.
Altre dimensioni della percezione
Pur non percependo direttamente il nostro cuore battere, è interessante notare che il nostro udito può rilevare altri suoni interni, come i battiti della circolazione sanguigna vicino alle orecchie. Tuttavia, la struttura ossea del cranio, in particolare il rocca (parte ossea che protegge l’orecchio), agisce come un isolante acustico, prevenendo la percezione diretta di questi rumori interni.
Prima di sentire l’emozione prendere il sopravvento, passiamo al ruolo dei segnali nervosi.
Il ruolo dei segnali nervosi
Sistema nervoso e sensazioni interne
Non sentire il nostro cuore battere è il risultato di un’adattamento evolutivo del nostro sistema nervoso, che dà priorità alle informazioni essenziali per la sopravvivenza piuttosto che alle sensazioni interne costanti.
Separazione tra sensazioni interne e ambiente esterno
Questa separazione tra le sensazioni interne e l’ambiente esterno dimostra una complessità affascinante assunta dal nostro corpo, che cerca di mantenere un equilibrio tra attenzione e necessità di sopravvivenza.
E ora, senza scompensare, esploriamo le implicazioni per il nostro benessere.
Le implicanze per il nostro benessere
Comprendere come funziona il corpo umano
Tutti questi elementi sono fondamentali per capire come funziona il corpo umano. Ma sollevano anche domande sul nostro rapporto con le sensazioni interne e l’importanza del nostro ambiente.
Ricerca in continua evoluzione
La ricerca su questo argomento continua ad evolversi, offrendo una prospettiva arricchente su come percepiamo il nostro mondo interno ed esterno. In ogni caso, la scoperta di nuove risposte non farà altro che aprire nuovi interrogativi, testimoniando la straordinaria complessità e bellezza del corpo umano.
Per riassumere, non sentire il nostro cuore battere è una questione di sopravvivenza: il nostro organismo ha sviluppato meccanismi per poter focalizzare l’attenzione sugli stimoli esterni, più rilevanti per la nostra sopravvivenza. Questa affascinante peculiarità ci ricorda quanto sia straordinario e misterioso il funzionamento del nostro corpo. Continuando a esplorare questi misteri, possiamo solo aspettarci di scoprire nuove meraviglie.