Se chiedete a qualcuno quanto tempo dura due settimane, verosimilmente vi risponderà che sono 14 giorni. Eppure, nell’uso comune della lingua italiana (così come in molte altre lingue), ci si riferisce spesso a questo periodo di tempo come “15 giorni”. Questa apparente incongruenza può sembrare strana. Ma perché si dice “15 giorni” invece di “14 giorni” per indicare due settimane ? In quest’articolo, cercheremo di far luce su questa curiosa espressione.
L’origine dell’espressione « 15 giorni »
Il legame con il calendario lunare
L’espressione “15 giorni” per indicare due settimane, quindi 14 giorni, può essere collegata al fatto che i mesi hanno in genere circa 30 giorni, quindi 15 giorni equivarrebbero alla metà di un mese. Questa connessione ha delle radici storiche profonde, essendo legata al calendario lunare utilizzato da molte civiltà antiche.
L’evoluzione dell’espressione nel tempo
Nel corso dei secoli, l’espressione “15 giorni” è rimasta nell’uso comune nonostante la differenza effettiva di un giorno tra due settimane e quindici giorni. Ciò potrebbe essere dovuto alla sua semplicità e praticità nell’uso quotidiano: infatti, pensate a quanto sarebbe più complicato parlare di “quattordici giorni” o addirittura di “due settimane e un giorno”.
Non è difficile immaginare quindi come l’espressione “15 giorni” sia entrata gradualmente nel linguaggio comune.
La contabilità del tempo: dalla settimana ai « 15 giorni »
Frazionamento dei giorni di congedo
Un altro aspetto da considerare riguarda il frazionamento dei giorni di congedo. Secondo il Codice del lavoro, i giorni di frazionamento sono dei giorni di congedo supplementari concessi ai lavoratori quando questi prendono una parte delle loro ferie al di fuori del periodo legale, tra il 1° maggio e il 31 ottobre. Se un lavoratore non utilizza la totalità delle sue ferie principali in questo periodo, può beneficiare di giorni di frazionamento.
Giorni lavorativi presi fuori dal periodo legale | Giorni di congedo supplementari |
---|---|
Tra 3 e 5 giorni | 1 giorno |
Tra 6 e 12 giorni | 2 giorni |
Anche in questo caso, siamo di fronte a un uso della misurazione del tempo che non corrisponde esattamente alla realtà matematica. Ma ancora una volta, l’abitudine ha prevalso sulla precisione.
Diritto di ripensamento e i “15 giorni”
In ambito legale e contrattuale, troviamo anche riferimenti a un periodo di “quindici giorni”. Ad esempio, il diritto di ripensamento o recesso da un contratto stipulato a distanza o fuori dai locali commerciali è tipicamente fissato a 14 giorni. Tuttavia, se il cliente non è stato adeguatamente informato sulle modalità di recesso, tale periodo può essere esteso fino a 12 mesi. Pertanto, in alcuni casi, due settimane possono effettivamente diventare “15 giorni” – o addirittura molto di più.
Le variazioni regionali e linguistiche della quindicina
La quindicina in diverse regioni d’Italia
In Italia, l’uso dell’espressione “15 giorni” per indicare due settimane è molto diffuso. Tuttavia, ci sono alcune varianti regionali. Per esempio, in alcune regioni del Nord Italia, la parola “quinzina” viene spesso usata per riferirsi a un periodo di due settimane.
L’uso della quindicina nelle diverse lingue
Così come in italiano, anche altre lingue utilizzano espressioni simili a “15 giorni” per indicare due settimane. In francese si dice “quinzaine”, in spagnolo “quincena”, mentre in inglese si usa l’espressione “a fortnight”. Ciò dimostra che questa curiosa abitudine linguistica non è limitata all’italiano, ma è piuttosto diffusa tra le diverse culture.
Comprendere l’uso corrente di « 15 giorni » nel linguaggio moderno
Un’espressione radicata nella lingua italiana
Malgrado la sua imprecisione, l’espressione “15 giorni” per indicare due settimane è ampiamente accettata e compresa nell’uso quotidiano della lingua italiana. Ciò dimostra come, in alcuni casi, l’uso prevalga sulla precisione matematica.
Futuro dell’espressione ’15 giorni’
Nonostante l’evoluzione della società e delle tecnologie, è probabile che l’espressione “15 giorni” continuerà a essere utilizzata in italiano per molti anni a venire. Questa espressione ha resistito al passare del tempo grazie alla sua versatilità e praticità d’uso.
Ecco quindi spiegato un piccolo grande mistero della nostra lingua: pur essendo una forma apparentemente imprecisa, “15 giorni” continua ad essere utilizzata al posto di “14 giorni”. Le sue origini storiche, le sue variazioni regionali e linguistiche e la sua diffusione nel linguaggio quotidiano sono tutte testimonianze del fatto che la lingua non è solo una questione di precisione matematica ma risponde anche a esigenze pratiche ed evolutive. E voi sapevate perché si dice “15 giorni” invece di “14” ?